Un regalo inaspettato.
Qualche settimana fa mi hanno messo tra le mani un pacco disegni, ed è stato un tuffo nel secolo scorso. Emozionante e sorprendente: erano disegni miei! Dopo tanti anni, dopo aver trascorso del tempo chissà dove, tornavano a casa.

Correva l’anno 1992.
Mi fu chiesto di realizzare una serie di tavole al tratto per illustrare le più celebri favole di Fedro ed Esopo, nientemeno. Accettai con non poche perplessità.
Il fatto è che sono quasi tutte storie che vedono protagonisti gli animali e io, sinceramente, non sapevo disegnare manco un gattino accovacciato. Ma l’occasione era troppo bella per rinunciare alla sfida.

Sfogliando le cartelle con i disegni mi sono venuti in mente i tentativi maldestri e prova e riprova e vai si questo è carino. Mi è tornata in mente la valigetta nera che conteneva i fogli (potrei averla ancora da qualche parte) con cui sono andata tutta fiera all’appuntamento per mostrare le mie opere fingendo di essere un’illustratrice superesperta (baravo, ero alle primissime armi).

Mille ricordi sono saltati fuori, aprendo i passe-partout di cartoncino nero (un’abitudine appresa nello studio grafico in cui ho lavorato da giovanissima e che mi ha dato quelle robuste basi operative che tanto mi fan comodo anche adesso, tra parentesi). Le emozioni sono così, un fiume in piena che ti travolge e porta ricordi e rottami, acqua fresca e fango.

Mi sono sorpresa. Mi son detta ma sai che adesso non sarei più capace? E mi sembrava fosse il lavoro di un’altra persona.
A volte capita di guardare qualcosa che abbiamo fatto tempo fa con lo sguardo distaccato che il tempo regala e ci permette di osservare più serenamente il nostro lavoro. Ed è stato così. Questi animaletti, queste espressioni caricate, questo tratto finissimo, questa cura nei dettagli appartiene a una persona che avrebbe davvero potuto diventare una di quelle brave. Mi sono piaciuti, i disegni della me di una volta, son sincera.

Ma la vita mi ha portato altrove e sono andata per altre strade. Restano queste tavole, questi foglietti A4 disegnati bene, questi ricordi di cui andar fiera; tutto sommato non è poco.

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